
La situazione relativa all’epidemia di Covid-19 in Sardegna dopo la fine del lockdown
L’Italia, è stata il primo paese in Europa ad essere investito dall’epidemia di coronavirus. Ad oggi ha registrato oltre 300.000 infezioni superando la Cina da dove é partito il contagio da Covid-19
Il maggior numero di infezioni si è verificato nel nord d’Italia nelle regioni di Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna. Il resto del paese, pur registrando diversi contagi da coronavirus, non ha avuto dati particolarmente allarmanti e la situazione é sempre rimasta sotto controllo.
Perché l’Italia è stata così colpita dall’infezione di Coronavirus?

Ovviamente è impossibile avere risposte certe in questa fase tutt’ora attiva, ma gli esperti immaginano una serie di cause.
- Il blocco tardivo dei voli da e per la Cina
- Le fiere e gli eventi sportivi potrebbero aver innescato l’enorme diffusione del virus tra gennaio e febbraio
- Un ritardo nell’isolare le aree più colpite e nel tracciare correttamente i casi positivi
- La difficoltà nell’eseguire i tamponi in maniera diffusa
- Una maggiore concentrazione tra la popolazione di età elevata (età media tra i 70 e gli 80 anni è stata la più colpita)
Questi potrebbero essere alcuni dei motivi per cui il Covid-19 si è diffuso in modo così massiccio in Italia. Ovviamente studi futuri confermeranno o aggiungeranno altre ipotesi.
Le misure dopo la fine del lockdown

La fase 2 iniziata il 4 Maggio 2020 é partita con una serie graduale di riaperture, allentando settimana dopo settimana le misure previste dal lockdown. Dal 18 Maggio la maggior parte delle attività ha ripreso a lavorare: parrucchieri, bar, ristoranti. Le spiagge sono state riaperte e il paese si é lentamente rimesso in moto con tutta una serie di precauzioni e direttive. La fase di convivenza con il virus é cominciata.
La situazione riguardo l’epidemia di Covid-19 in Sardegna
La Sardegna, come il resto del sud Italia, ha scongiurato la diffusione del virus grazie alle misure di contenimento messe in atto a principio dell’epidemia. Tempestivamente sono stati bloccati tutti i voli, chiusi i confini e mantenuto severe misure di distanziamento sociale.
Questo ha fatto in modo che il numero dei casi positivi al coronavirus si mantenesse molto al di sotto della media nazionale. Dopo il 3 Marzo (giorno in cui é registrato il primo caso di coronavirus a Cagliari) la situazione é rimasta in costante controllo. Il totale dei casi positivi ha raggiunto quasi 4000 persone (Settembre 2020) di questi circa il 90% risulta totalmente guarito.
I numeri piuttosto esigui e contenuti portano la Sardegna ad essere una delle regioni con meno casi di Covid-19 in Italia.
Perché il Covid-19 non si é diffuso largamente in Sardegna?

La Sardegna ha messo in atto in maniera tempestiva le misure di confinamento. Sono stati chiusi porti e aeroporti. L’intera isola é stata posta in quarantena, con tutte le attività chiuse per oltre 50 giorni.
La Regione durante il picco epidemico si é preparata all’eventuale aumento dei contagi ed ha istituito unità di terapia intensiva con letti aggiuntivi e ospedali da campo. Inoltre, sono stati assunti oltre 500 nuovi medici e infermieri per far fronte all’emergenza covid-19 in Sardegna.
Tutto il popolo sardo ha risposto con un comportamento molto responsabile, rispettando le disposizioni del governo di rimanere a casa (non facile in una regione con spiagge da sogno e calde giornate di sole!). Le città, le strade, le spiagge, i parchi naturali sono rimasti completamente vuoti durante il lockdown.
Inevitabile aumento dei casi dopo l’estate
La stagione estiva in Sardegna é ripartita nei mesi di Luglio e Agosto nei quali c’è stata una buona frequentazione di turisti italiani e stranieri. Con la ripresa del turismo e con la libera circolazione delle persone é stato inevitabile un aumento dei contagi all’interno dell’isola. Durante il periodo di ferragosto, specialmente tra i giovani frequentatori dei locali della Costa Smeralda si sono registrati diversi casi di contagio. La situazione non é stata mai fuori controllo – ma prontamente monitorata grazie al tempestivo tracciamento dei casi.
La ripartenza del turismo ha dimostrato come sia possibile godersi delle tranquille e rilassanti vacanze in Sardegna. Seppur in maniera prudente e con le semplici ma fondamentali attenzioni alle quali ormai tutti ci stiamo abituando: uso della mascherina, distanza di sicurezza, igiene delle mani. Trascorrere delle vacanze in tutta sicurezza é possibile!
Le date più importanti dallo scoppio dell’epidemia

Il coronavirus in Sardegna: cosa fare se hai già prenotato le vacanze
La tendenza quest’anno é stata caratterizzata da un aumento del turismo locale, regionale e interno, dal termine inglese staycations (vacanze in “casa”). Per quanto riguarda il turismo internazionale, i primi voli dalla Germania e dai Paesi Bassi hanno portato i primi stranieri in Sardegna. Con ogni probabilità la stagione estiva ricomincerà in maniera più o meno normale a partire dalla seconda metà di luglio. Agosto rimane il mese delle vacanze degli italiani, mentre settembre e ottobre sono mesi bellissimi per viaggiare in Sardegna
Perché scegliere la Sardegna per le vacanze dopo il coronavirus?

Le misure restrittive ci hanno privato della libertà di uscire, correre, camminare o semplicemente stare all’aperto. La Sardegna offre immense aree esterne, grandi parchi naturali dove perdersi a pieno contatto con la natura. Ci sono percorsi e sentieri da esplorare. Migliaia di chilometri di costa dove è possibile ascoltare il rumore del mare e il suono del vento. Ci sono spiagge immense dove sdraiarsi al sole e piscine naturali dove nuotare
Prepara il tuo viaggio. Cosa fare in Sardegna nel post-Covid-19